Un tuffo nella New Age: la Pranoterapia

Pseudomedicine

Cosa spinge molte persone ad affidarsi a metodi di medicina alternativa potremmo definirlo un mistero, fatto sta che in questi ultimi anni sta prendendo piede la tendenza a ricorrere a pratiche che non hanno l’avallo della comunità scientifica e i cui benefici e verificabilità sono alquanto discutibili. Tra le varie pratiche New Age alternativi vi è la pranoterapia.

La pranoterapia è una pratica che rientra nell’insieme delle medicine alternative; si definiscono tali in quanto non sono state accettate dalla scienza medica e non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte tramite metodo scientifico, oppure, non le hanno ancora superate.
Tale pratica consiste nell’imposizione delle mani sulla parte del corpo che risulta essere malata. L’operatore, detto pranoterapeuta, essendo dotato di un’energia particolare proveniente dal proprio corpo, è in grado di trasferirla, attraverso le sue stesse mani, direttamente nel corpo del ricevente. Questa energia è detta prana, termine che in sanscrito significa “respiro vitale”, un concetto religioso, quest’ultimo, che deriva dall’Induismo e per cui la pratica acquisterebbe un valore spirituale.
Questo concetto di base avrebbe di per sé una connotazione positiva, basti pensare a tutto quello che concerne gli interessi personali che vengono approfonditi seguendo proprie filosofie di vita basate sull’equilibrio del benessere psico-fisico in cui rientrano lo stile di vita e l’armonia interiore, ad esempio. Il condizionale, sta infatti ad indicare che a tutt’oggi la pranoterapia non ha ancora avuto nessun riscontro scientifico, se non per quanto riguarda l’effetto placebo, effetto questo comune a molte pratiche di naturopatia o omeopatia conosciute.
Il soggetto pranato, molto spesso, somatizza certi malesseri a causa di sofferenze o stati emotivi particolarmente delicati, per questo motivo potrebbe trarre benessere da chi si prende cura di lui in modo, se così si può definire, “dolce”.
Spesso una normale seduta dal pranoterapeuta risulta essere rilassante, l’ambiente che lo circonda ha la capacità di infondere tranquillità attraverso musica di sottofondo, profumi o essenze e, non ultima, la voce rassicurante di chi colui che parla, ascolta, insomma che ti “coccola”. Niente di male in tutto ciò, come chi si affida a rilassanti massaggi o un pomeriggio di tranquillità in centri benessere. Purtroppo, però, esiste anche l’altro lato della medaglia; per esempio quelle persone con pochi scrupoli che approfittano dei problemi altrui vendendo loro la soluzione a tutti i mali, arrivando ad asserire di curare malattie serie o di carattere oncologico. Sappiamo che molto spesso le persone disperate sono molto più fragili, ed è facile approfittare proprio di questo loro stato psicologico improvvisandosi guaritori e, spesso, denigrando le cure convenzionali.
Basti pensare anche alla facilità con cui, in molti casi, si può acquisire il titolo di pranoterapeuta; esistono vari istituti che con un corso base a prezzi molto alti ti offrono la formazione in pochi mesi. I requisiti richiesti non sono molti: la maggiore età, essere soci ed essere soggetti bioradianti e quindi sottoporsi al test di rilevazione delle capacità bioenergetiche.
Come scoprire di essere soggetti dotati di questa particolare energia? Qui entra in gioco la macchina Kirlian, un apparecchio scoperto da un geniale riparatore di macchine fotografiche, Semyon Davidovich Kirlian, nel 1939. Nel corso degli anni ’70 questa macchina è diventata un mezzo indispensabile per molti credenti del paranormale i quali sostengono di poter visualizzare l’aura di un individuo attraverso le fotografie riprodotte dalla macchina Kirlian e da queste, in base ai colori, risalire allo stato di salute o al potenziale energetico.
L’effetto evidenziato dai colori, detto effetto corona, non è altro che la ionizzazione dei gas circostanti nell’aria e in base alla quantità dei gas presenti si manifesta il colore; se ne ricava, ad esempio, che il gas neon da il colore arancione, gli idrocarburi il rosso, l’ossigeno il giallo, l’azoto il blu e via discorrendo. Insomma, una bella scoperta, tanto che oggi viene usata largamente e in tutto il mondo, nell’industria pesante per studiare la resistenza dei vari materiali e la loro usura, nonché nell’industria delle vernici per studiarne la conducibilità elettrica e la resistenza agli insulti ambientali.
Ma per “l’industria paranormale” resta una macchina che svolge due compiti primari: il primo consiste nel fotografare l’aura, analizzarla per poi stampare una dettagliata analisi energetica con particolare riferimento agli organi con carenza o squilibrio, indicandone la predisposizione a disfunzioni che potrebbero insorgere (o che sono già sorte) collegate a questa carenza. A richiesta la macchina può stampare i cosiddetti consigli fitoterapici da abbinare, poi, alle principali carenze al fine di stabilire, nei limiti del possibile, il quadro energetico. Secondariamente, verificare la peculiarità dell’aura bioradiante, ovvero se il soggetto può o meno essere considerato un pranoterapeuta. La macchina stampa la foto dell’aura a colori e ne interpreta la morfologia stabilendone il livello subordinato al temporaneo stato psicofisico del richiedente.

Rosa Contino

10 comments

  • Purtroppo io sono stata una vittima di una pranoterapeuta. Mi era stata consigliata da una zia . Soffrivo di ernia discale e il risultato è che ho speso una montagna di soldi, ho perso un sacco di tempo e alla fine mi sono dovuta operare. Che scema che sono stata. 😥

    Complimenti all’autrice per l’articolo 8)

  • [quote name=”Paola74″]Purtroppo io sono stata una vittima di una pranoterapeuta. Mi era stata consigliata da una zia . Soffrivo di ernia discale e il risultato è che ho speso una montagna di soldi, ho perso un sacco di tempo e alla fine mi sono dovuta operare. Che scema che sono stata. 😥

    Complimenti all’autrice per l’articolo 8)[/quote]

    Ciao e benvenuta,
    sai,a volte, quando si soffre si vorrebbe trovare la soluzione migliore possibile per risolvere il proprio problema. Specialmente se c’è di mezzo un intervento chirurgico…chi non vorrebbe poterlo evitare? Un’ernia discale non è un intervento così urgente e salvavita, hai solo creduto di poter trovare un’altra soluzione e hai potuto constatarne l’inefficacia.
    Ti ringrazio per i complimenti 🙂
    Ciao

    Rosa

  • Grazie per la tempestiva risposta. I complimenti sono tutti meritati e mi riferisco a tutti gli articoli del sito. È ben fatto e spero che si popoli presto di articoli interessanti come questo e mi piacciono molto le spiegazioni sulle foto.
    Un servizio utile a chi a volte incappa in problemi come il mio e che è incavolato per il fatto che quella megera che mi ha rovinato si è arricchita alle spalle di chi confida in lei sfruttando l’altrui sofferenza e il tutto sotto gli occhi di tutti.
    Lo so sono stata una scema, ma mi chiedevo, se non è illegale dato che ha uno studio e rilascia regolare fattura allora deve essere qualcosa di serio,
    Possibile che si permetta di sfruttare così la sofferenza?

  • Diciamo che la situazione è confusa e ancora non esiste una legislazione certa in materia.
    In parlamento giacciono 2 proposte di legge dal 2006.
    Finora solo la regione Toscana ha promulgato una legge regionale nel 2005 che è diventata operativa con le successive delibere del 2009 e 2010.

  • Le proposte di legge definiscono “discipline bionaturali” o “discipline olistiche per la salute” le pratiche che stimolano le risorse naturali dell’individuo, sono mirate al benessere e alla difesa delle migliori condizioni della persona e sono volte a generare una migliore qualità della vita; lo scopo è quello di individuare le discipline che, pur non essendo mediche, abbiano le finalità di favorire la piena e consapevole assunzione di responsabilità di ciascun individuo in relazione al proprio stile di vita, di sostenere, mantenere e migliorare lo stato di salute e di stimolare e rinforzare in modo non invasivo le risorse vitali della persona, intesa come entità globale e indivisibile.

  • [quote name=”Paola74″]Vorresti dire che in pratica è come se si autorizzassero le tecniche alternative?[/quote]
    Diciamo una regolamentazione 🙂

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