Possessioni demoniache: esiste il diavolo?

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Nella trasmissione “La vita in diretta”, il giorno 21 settembre, si torna a parlare di esorcismi e indemoniati. Non è la prima volta che la Rai (servizio pubblico) manda in onda servizi, interviste e testimonianze a dir poco paradossali. Sull’argomento, molto spesso, viene invitato il Dott. Armando De Vincentiis come controparte scettica. Il Dott. De Vincentiis è psicologo e psicoterapeuta, si occupa di fenomenologia dei comportamenti religiosi, consulente scientifico del Cicap e Direttore della Collana divulgativa Scientia et Causa, C1V Edizioni. Questo tipo di trasmissioni hanno sempre la stessa connotazione, viene dato molto spazio al fenomeno discusso e sono sempre presenti più interlocutori a favore della tesi demoniaca, dedicando pochissimo tempo alla discussione razionale e scientifica. Nella puntata odierna, ospite Padre Paolo Carlin (esorcista) e il giornalista David Murgia (autore di reportage e inchieste sul fenomeno del satanismo). Nella pagina Facebook della trasmissione i commenti sono molto critici. Noi di scetticamente.it ci uniamo alle critiche e vogliamo porre l’attenzione su quella voce autorevole e scientifica che quasi sempre manca in queste trasmissioni o a cui viene dato lo spazio di pochissimi minuti. Abbiamo sentito, per questo, il Dott. De Vincentiis.

Ciao Armando,
certe trasmissioni insistono nel proporre al pubblico argomenti pseudoscientifici dove la voce razionale e scientifica, quasi sempre, viene relegata in un angolo. In questo caso parliamo di possessioni demoniache, argomento del quale ti occupi da molto tempo, con competenza, in ambito clinico e scientifico. Vogliamo riportare, per i nostri lettori, il punto di vista della scienza e la tua lunga esperienza riguardo all’argomento in questione.

Casi di “presunta” possessione si verificano continuamente. Siamo in un paese fortemente cattolico ed appare quasi fisiologico che si esprimano fenomenologie tipiche di questa tradizione. Ogni cultura ha la sua tradizione e tutte le ospitano in modo piuttosto spettacolare. La tradizione cattolica ha dalla sua parte una fenomenologia tra le più eclatanti al mondo, basti pensare ai sanguinamenti mistici, le stimmate e le possessioni demoniache. Parliamo sempre di tradizioni, folklore, mitologie che, ovviamente, una persona che aderisce a tale cultura crede siano vere.

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L’uomo, quando affronta questi argomenti, paradossalmente parlando con un linguaggio religioso, commette un grosso “peccato”, ossia quello del narcisismo culturale e non vuole comprendere che l’oggetto del suo credo è vero solo nella sua cultura di appartenenza e che non esiste al di fuori di essa. Ma questo sembra non interessargli, universalizza ciò in cui lui crede e lo eleva a credenza universale. Il diavolo, ad esempio, non è presente in culture non cristiane. Vi sono tribù, ad esempio, che non contemplano nemmeno un sistema religioso ed è normale che in esse certi fenomeni non possano verificarsi, la loro cultura non ne prevede l’espressione.
In altre i demoni hanno comportamenti che sono dettati dalla cultura del luogo e non hanno quell’espressione che siamo abituati a vedere nei film sull’argomento in stile “l’esorcista”. Ma tutto questo sembra non essere assolutamente preso in considerazione da chi prende in esame l’argomento, soprattutto nei vari talk show. Sembra che ci si chiuda in una sorta di campana culturale in cui esiste solo il credo del proprio paese lasciando all’esterno il resto dell’universo. “è vero solo ciò che c’è all’interno di questa campana!” Ecco il peccato di narcisismo culturale che, in realtà, è semplicemente un enorme errore di valutazione.
Detto questo è ovvio che osservando bene il fenomeno non esiste davvero nulla che possa essere spiegato al di fuori delle normali leggi della natura. In altre sedi ho ben descritto ogni manifestazione attribuita al sovrannaturale spiegando in dettaglio che, in realtà, è tutto naturale, seppur insolito.
(Lingue sconosciute, avversione al sacro, forza straordinaria)

Il mio lavoro è andato ben oltre la semplice osservazione di qualche esorcismo. Sotto l’aspetto antropologico ho paragonato la fenomenologia delle varie culture riportate in letteratura, sotto l’aspetto psicologico ho seguito numerosi soggetti con le relative famiglie che hanno vissuto l’esperienza della possessione e sotto l’aspetto empirico ho visionato decine e decine di video di esorcismi con lo scopo di osservare contraddizioni, paradossi e stranezze. Risultato? Nulla di sovrannaturale e nulla di inspiegabile! Ovvio, tali conclusioni non possono piacere al credente semplicemente perché c’è la necessità di credere nel male solo perché ci da l’idea che ci sia il suo contrario: il bene e tutto ciò che il credo religioso prevede. Ma il discorso non cambia, prima del bisogno psicologico di credere c’è un’educazione religiosa di fondo che si impianta nella mente condizionando la visione delle cose.

Un ringraziamento al Dott. Armando De Vincentiis

Psicopatologia del paranormale
L’indemoniata
Ambiente, percezione e paranormale

Rosa Contino

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