Frecce “complottiste”

Complotti

Il  28 Agosto 1988 doveva essere una giornata di festa per i partecipanti alla manifestazione aerea ospitata all’interno dell’installazione militare NATO di Ramstein in Germania.  300000 persone con il naso all’insu ad ammirare le mirabolanti acrobazie della Pattuglia Acrobatica Nazionale Italiana, le famose Frecce Tricolori che ad ogni esibizione incantano gli spettatori che sognanti seguono i nostri eroi del cielo. Era il momento finale della manifestazione, quello più emozionante in cui i dieci cavalieri del cielo dovevano presentare la figura del cardioide. Il cardioide è la figura più spettacolare delle frecce tricolori che generalmente chiude le loro esibizioni . La formazione vola unita verticalmente poi cinque aerei virano verso sinistra, quattro verso destra e il solista prende un’altra direzione per poi ricongiungersi formando un cuore trafitto . Una figura presentata decine di volte capace di strappare sonanti applausi a tutti, ma che in quell’occasione si è trasformata in una tragedia causando la morte di tre piloti, il Tenente Colonnello Ivo Nutarelli , il Tenente Colonnello Mario Naldini e il Capitano Giorgio Alessio , sessantasette spettatori oltre al ferimento di 346 persone. Il giorno seguente il Corriere dello Sport titolava “ Le frecce seminano la morte dal cielo” ,  quasi a voler significare una colpa da parte di quella pattuglia che ho sempre stimato e che fortunatamente ha continuato a regalare emozioni al mondo.
Ma fin qui nulla di strano e vi chiederete il perché di questo articolo sul nostro sito.
Per rispondere dobbiamo fare un passo indietro .
Venerdi 27 Giugno 1980 un Douglas DC9 appartenente alla compagnia aerea Itavia, si squarciò in volo senza emettere nessun segnale di soccorso e senza apparenti avvisaglie del disastro precipitando nelle acque di Ustica.Nell’incidente persero la vita 81 persone. Le ipotesi sulle cause dell’incidente furono molte e andavano dall’esplosione di una bomba a bordo, all’abbattimento da parte di un missile Statunitense o Francese fino allo scontro con un Mig 23 libico effettivamente ritrovato sulla Sila circa venti giorni dopo l’incidente. Dal momento dell’incidente si susseguirono indagini, affermazioni, smentite, menzogne senza arrivare ad una causa certa.
Quella sera  Naldini decollò tra le 19:30 e le 19:40 locali da Grosseto per una missione d’addestramento a bordo di un TF 104 G biposto assieme a Ivo Nutarelli a cui si atrribuisce l’essere venuti in contatto con il DC 9  della Itavia sui cieli di Firenze. L’ex agente dei servizi segreti Antonino Arconte attribuisce a Nutarelli e Naldini anche l’abbattimento del Mig-23 caduto sulla Sila nei giorni della tragedia di Ustica. Alle ore 20:24, all’altezza di Firenze-Peretola, il biposto con a bordo Naldini e Nutarelli, mentre era ancora in prossimità dell’aereo civile, emise un segnale di allarme generale alla Difesa Aerea (codice 73, che significa emergenza generale e non emergenza velivolo) e nella registrazione radar di Poggio Ballone «il SOS-SIF è […] settato a 2, ovvero emergenza confermata, ed il blink è settato ad 1, ovvero accensione della spia di Alert sulle consolles degli operatori»

Il momento dell'impatto
Il momento dell’impatto

– in italiano: «il segnale di allarme-SIF (Selective Identification Feature, caratteristica di identificazione selezionabile) è posizionato su 2, ossia emergenza confermata, ed il lampeggìo è posizionato su 1, ossia accensione della spia di allarme sulla strumentazione degli operatori» – quindi risulta che Naldini e Nutarelli segnalarono un problema di sicurezza aerea e i controllori ottennero conferma della situazione di pericolo.
In definitiva Naldini e Nutarelli erano testimoni preziosi per l’indagine sulle cause e responsabilità della morte di 81 persone .
Possiamo ritornare alla tragica manifestazione di Ramstein.
È naturale che i complottisti amanti delle associazioni abbiano drizzato le orecchie portando avanti un complotto atto a togliere di mezzo due persone che avrebbero potuto fare scoprire i veri responsabili del disastro di Ustica. Ad essere pignoli la stessa magistrature ha affrontato l’ipotesi scartandola poi a causa della «sproporzione tra fini e mezzi, e cioè che si dovesse cagionare una catastrofe – con modalità peraltro incerte nel conseguimento dell’obiettivo, cioè l’eliminazione di quei due testimoni per impedirne rivelazioni (Ordinanza-sentenza Priore, Capo 4, pag. 4667.)» ,ma ciò come è comprensibile non ha frenato le orde complottiste sempre alla ricerca di una scusa per poter fantasticare  e far parlare, specie se dall’altra parte ci sono governi, militari e enti che generalmente, a loro dire, nascono solo per nascondere la verità dei fatti.
Quel 28 Agosto, secondo l’ipotesi complottista, Naldini e Nutarelli sono stati vittima di un finto incidente causato dal sabotaggio del MB339 di quest’ultimo . Il sabotaggio apparirebbe evidente dal fatto che i carrelli del velivolo erano abbassati cosa che ha modificato l’aerodinamica provocando una variazione nella tempistica. Analizzando il tutto si può affermare che è una forzatura per giustificare l’ipotesi. Gli ideatori del sabotaggio avrebbero dovuto pianificare nei minimi dettagli ogni piccolo particolare per far si che il guasto si verificasse al momento giusto per consentire l’eliminazione di entrambe i piloti e già questo potrebbe farci riflettere sulla non veridicità dell’ipotesi complottista. Dopo attenta valutazione la dinamica più probabile appare quella in cui Nutarelli è giunto con un certo anticipo e più basso rispetto alla quota prevista e per evitare un impatto ha tentato di rallentare estraendo i carrelli d’atterraggio e l’aerofreno, oltre ad effettuare una brusca virata verso l’alto. Alcune analisi riportano che grazie a questa manovra il pilota ha potuto evitare danni peggiori in quanto l’impatto avrebbe potuto coinvolgere anche altri componenti la

La formazione delle Frecce Triclori a Ramstein
La formazione delle Frecce Triclori a Ramstein

pattuglia . Non va dimenticato che dal momento dell’estrazione del carrello a quello dell’impatto del velivolo di Nutarelli al suolo sono trascorsi solo sette secondi, quindi impossibile pianificare un disastro simile dall’alta imprevedibilità con questi limiti temporali. L’impatto con Naldini è stato casuale , il sabotaggio avrebbe potuto giustificare un eventuale incidente a Nutarelli, ma credo sia difficile credere che l’estrazione di un carrello d’atterraggio abbia potuto generare in maniera programmata l’impatto con il secondo pilota a cui si doveva togliere la parola.
Un errore umano purtroppo. Qualcuno nel tempo ha ipotizzato anomalie alla strumentazione dell’aereo del solista, alla mancanza di pezzi sulle ali , ma chi conosce un po’ di aeronautica sa bene che tali anomalie avrebbero impedito sin da subito il volo, i piloti sono addestrati per dare spettacolo, ma non sono certo degli incoscienti che in nome dello show rischiano la vita. Conoscono pregi e limiti e sanno che se c’è un’anomalia devono tirarsi indietro quindi non si può accettare che un pilota esperto come Nutarelli abbia deciso di effettuare una manovra delicata come quella del cardioide senza le sicurezze strumentali e strutturali che vengono paventate dai complottisti.
Purtroppo più di una volta ci siamo scontrati con delle realtà non piacevoli da affrontare, la strage di Ustica è una ferita che non potrà mai rimarginarsi e che rappresenta un enigma ancora oggi anche se sono state date versioni che non convincono tutti, ma non è con la ricerca di  un complotto che si onorano le vittime di quel maledetto volo : va cercato IL COLPEVOLE non UN COLPEVOLE. Le casualità spacciate per prove offendono innanzitutto chi ne è vittima e per onore ai tre piloti delle Frecce tricolori oltre alle 67  vittime dell’incidente  ci opponiamo a questo ennesimo tentativo di speculare sulle sciagure .

Luca Menichelli

2 comments

  • Avevo sentito parlare pure io questa ennesima ed assurda ipotesi, con tanto di magistrati che ci credevano pure… Certo, vuoi eliminare due pericolosi piloti scomodi e che fai? Li fai schiantare e morire durante una loro esibizione acrobatica assieme ad altri 10 piloti in cui, guarda caso, muoiono proprio loro 2 assieme ad un terzo pilota (oltre che numerosi spettatori)? La solita cospirazione impossibile, insomma. Pensare ad un “sabotaggio” più semplice no eh? Magari il solito “inspiegabile” incidente automobilistico? Oppure manomettere i loro aerei durante un’esercitazione , magari con un ben più semplice e banale semplice guasto tecnico…. Ovviamente sto scherzando, e perdonatemi l’umorismo un po’ fuori luogo . Bell’articolo LUCA. CIAO

  • Non ero ancora nato, ma mio padre me ne ha parlato. Una vera tragediae vedere speculazioni mi fa inorridire.

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